Sito web, blog, ecommerce, landing page, squeeze page, funnel, social, lead generation, marketplace, … mamma mia che confusione! Tutti questi termini difficili da sapere, difficili da ricordare cosa significano? In poche parole: rappresentano una possibile “presenza online”. Essere presenti online significa avere “un punto di riferimento digitale” che sia trovabile da qualcuno su un qualche genere di piattaforma online. Un po’ come avere una vetrina di un negozio sulla via del commercio della cittadina.
Il mondo digitale è enorme, potenzialmente infinito poiché non ha i limiti territoriali del mondo fisico, pertanto avere una presenza in quel mondo può essere davvero difficile ed è per questo motivo che proliferano tutti quei termini che abbiamo descritto sopra. Proviamo a capirci meglio: hai presente quando gli europei hanno scoperto il continente americano? Ebbene, quando si sono resi conto di avere di fronte un territorio enorme da esplorare e conquistare è iniziato un periodo di sviluppo, crescita, progresso (non solo tecnologico), migrazioni di massa con l’obiettivo di conquistare fino all’ultimo centimetro di “nuova terra” a disposizione per i più svariati motivi (per lo più economici e di potere).
Ecco: quando abbiamo scoperto le potenzialità del web, la sensazione è stata la stessa, ma senza le limitazioni fisiche che un continente sulla Terra può avere: il continente americano ha una superficie pari a 42 milioni e mezzo di kilometri quadrati. Il web no. Il web è potenzialmente illimitato. Resi conto di questa straordinaria scoperta dell’umanità (immaginatevi ad aver la possibilità, com degli Dei, di poter creare infiniti mondi virtuali….beh, mica male, giusto?) è iniziata la corsa ad accaparrarsi “i centimetri del web”, ovvero le aree più importanti di questa nuova realtà.
Per questo sono nate delle realtà aziendali che sono evolute rapidissimamente (per i nostri standard) fino a diventare dei veri e propri colossi. I più noti sono ovviamente Google, Facebook ed Amazon, ma esistono migliaia di altre realtà simili.
Ma in uno scenario del genere, come posso io neo-imprenditore ritagliarmi il mio spazio?
Come posso io “moderno colono digitale” ottenere la “fattoria americana” che ho tanto sognato? Per quanto il mondo digitale possa essere potenzialmente infinito, l’aspetto rassicurante è che persistono comunque dei limiti fisici che ridimensionano, per ora, le possibilità e le alternative entro le quali scegliere la propria strategia per avere una presenza online adeguata.
Per capire quindi come scegliere il territorio entro cui muovere le mie attività online, devo anzitutto capire cosa voglio ottenere. Occorre farsi delle domande e darsi una risposta ben precisa:
- cosa voglio ottenere dalla mia presenza online? Voglio solo uno “spazio presidiato” o voglio altro?
- voglio ottenere direttamente e nel minor tempo possibile nuovi clienti?
- ho bisogno di avere uno spazio da mostrare solo ad alcune persone specifiche che scelgo io? (ad es. parenti, amici e persone di fiducia che devono vedere la fase embrionale della mia idea; oppure una banca o degli investitori ai quali posso far apprezzare il mio progetto, senza che altri su internet mi trovino)
Ogni canale online ha un suo scopo e una funzione che sono ben precisi.
Occorre comprendere bene le dinamiche di ogni canale per capire se è quello giusto per me in questo preciso momento. Già: in questo preciso momento. L’aspetto del tempo è molto importante perché il web è molto veloce ed occorre adattarsi il più possibile in maniera rapida se voglio mantenere efficacemente i miei canali.
Per intenderci fino a pochi anni fa Facebook era praticamente necessario per ogni realtà che si voleva far trovare online, oggi (2020) non è più così.
Lavorando nel settore ormai da tanti anni, abbiamo notato che c’è una sola costante in questo mondo: il cambiamento. E il cambiamento è spesso repentino e difficilmente piacevole per chi sta investendo tempo e soldi in strumenti, strategie e comunicazione. Per questo, se vuoi che la tua azienda abbia un futuro, devi pensare che dovrai cambiare spesso canali (digitali e non solo) e mentalità, adeguandoti il più rapidamente possibile al momento, alle esigenze e agli strumenti.
Torniamo all’esempio di Facebook. In questo momento Facebook pare quasi che stia passando di moda, che sia noioso e che tante persone se ne stiano allontanando. Molto probabilmente però Facebook non sparirà nei prossimi anni. È un po’ come il telefono fisso: sì, sono arrivati i cellulari, però moltissimi di noi a casa o al lavoro hanno ancora il telefono fisso. Mentre moltissimi utenti si stanno spostando da Facebook a Instagram, tanti si chiedono “quale sarà il social del futuro”. Qualcuno dice Snapchat, qualcuno dice TikTok.
Più probabilmente, grazie anche ad anni di esperienze acquisite, tante persone sono talmente attente alla loro privacy che hanno deciso di non usare più i social, per comunicare con i conoscenti solamente tramite chat dirette e di gruppo. Quindi “il social del futuro” potrebbe non essere un social, mentre quasi sicuramente sarà Whatsapp (sempre di proprietà di Facebook) o Telegram.
Quindi per tornare a capire qual è lo strumento giusto per avere la corretta presenza online per la mia nuova realtà occorre avere nozione del fatto che non c’è un canale “perfetto” o “ideale”. Magari esisteva un canale specifico per il mio settore, ma i concorrenti ormai si sono posizionati al meglio e per scalzarli dalle loro posizioni dominanti dovrei investire budget enormi (facendo nel frattempo fallire tutti i miei sogni di gloria). Per posizionarsi online in maniera strategica per dare dei risultati al mio business è spesso sufficiente un po’ di scaltrezza e creatività per andare a farsi vedere dove altri ancora non sono arrivati.
Ci sono dei punti fermi in tutto questo?
Nonostante la complessità e la varietà del mondo digitale, è possibile trovare dei capisaldi che (per ora) sono ancora interessanti e sufficienti per avere una minima presenza online adatta a farsi trovare da chi ci cerca. Uno degli strumenti che fino a pochi anni fa era inutile mentre ora è divenuto fondamentale è Google MyBusiness. Con una semplice scheda Google MyBusiness (da associare obbligatoriamente a un indirizzo fisico reale e raggiungibile) è possibile catalizzare possibili ricerche e fornire fin dal principio una serie di informazioni basilari fondamentali per farci trovare. Tra le informazioni utili si possono inserire:
- indirizzo
- orari di apertura e eventuali chiusure per le festività
- numeri di telefono
- fotografie
La scheda MyBusiness è inoltre importantissima per ottenere recensioni e mostrare immediatamente ai nuovi potenziali clienti quanto siamo bravi.
E il sito web invece?
Il sito web invece è un asset proprietario di un’azienda e lo sviluppo può partire dall’essere low cost (ma senza aspettarsi dei grandi risultati) fino ad arrivare a uno sviluppo molto costoso (decine di migliaia di euro) per realtà strutture complesse che possono avere particolari esigenze.
Avere un sito web però non è sufficiente a farsi trovare online dal nostro target: se il sito non si trova sui motori di ricerca di fatto non serve praticamente a nulla! Sia che io voglia vendere, sia che io voglia solo farmi vedere, sia che io voglia farmi trovare da chi sta cercando qualcosa di specifico, essere in buona posizione sul motore di ricerca è fondamentale. Posizionarsi bene sui motori di ricerca per parole chiave specifiche è la famosa “SEO”, ovvero la search engine marketing: tutte quelle azioni tecniche, di contenuto e sociali dedicate a migliorare il proprio posizionamento.
Se ho bisogno invece di effettuare un’attività temporanea e molto specifica per una promozione, posso avvalermi di una landing page che però non potrà avere la completezza di un sito web aziendale intero e composto da tante pagine e che fornirà molte informazioni.
Se poi non ho interesse a farmi trovare, ma voglio vendere i miei prodotti ben sapendo che c’è già del mercato, è possibile aprire semplicemente un canale su marketplace specifici, come ad esempio possono essere Amazon, eBay, Etsy, ecc. Lo svantaggio di queste soluzioni è che possono essere affette da problematiche che non sono gestibili da noi.
Per concludere, la risposta alla domanda iniziale su quali possono essere i canali e gli strumenti giusti per farsi trovare online è purtroppo troppo difficile da poter dare con certezza.
L’unica certezza è quella di potersi affidare a professionisti (le cui competenze sono ben visibili) e che ben conoscono il settore e farsi guidare da loro al fine di scegliere il miglior strumento, per quel momento, per quel target e per quel prodotto che volete comunicare.
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